02
Set
Sulla scia delle ricette paesane, ricette antiche che richiedono pochi ingredienti, sani e vegan, ecco che vi presento le “Pizzelle” della mia nonna.
Un ricordo d’infanzia della mia mamma e dei suoi fratelli e sorelle, un ricordo culinario che nessuno ha mai dimenticato e che dopo averlo condiviso, a parole, con me… Ho deciso, per rievocare il passato nella mente di mia madre, di prepararle questa deliziosa ricetta!
Calcolate che mia nonna doveva sfamare ben 7 figli, che più lei e mio nonno facevano ben 9 bocche… La dolce nonna in passato aveva sempre le mani in pasta ed utilizzava queste sfiziose pizzelle come sostituto del pane.
Qualche giorno fa me ne sono andata con la mia mamma a comprare la farina in una frazione-contrada del mio paese, da una famiglia che la vende dopo aver acquistato il grano dai contadini e paesi vicini (già, non vi avevo ancora detto che non siamo ancora tornate a Roma… Ci godiamo ancora qualche giorno di pace e relax) , questo piccolo negozietto possiede una macchina per macinare il grano (l’avrei fotografata, ma non volevo invadere la privacy della famiglia e del loro umile lavoro), dove di lato sono disposti tutti i sacchi con i vari tipi di farina.
Così ho acquistato 5 kg di semola di grano duro e 2 kg di farina tipo “0″ che mi servirà per un’altra preparazione che poi nei prossimi giorni vi mostrerò.
E veniamo ora alla semplicissima ricetta…
Ingredienti della ricetta:
- farina di semola di grano duro locale – 200 gr
- sale fino integrale – un pizzico
- acqua del rubinetto – q.b
- olio evo buono di zia – q.b
Preparazione:
- Per prima cosa prendete la farina setacciata, versatela sul vostro piano da lavoro e create la “fontanella”.
- Al centro aggiungete un pizzicotto di sale e versate tanto acqua quanto pasta a creare un buon impasto morbido.
- Una volta che il vostro impasto sarà bello morbido e liscio…
Cominciate ad appiattirlo, con l’aiuto di una o due mani, per poi stenderlo con il matterello…
Impastate con cura senza fretta, per ovvi motivi (stavo facendo la foto) impasto con una mano sola, ma voi con ambo le mani e con l’aiuto dei palmi impastate con cura la vostra sfoglia per renderla liscia ed omogenea.
- Una volta che l’avete ben appiattito.
- Cominciate a stendere la sfoglia con il matterello, anche qui con l’aiuto di ambo le mani…
Una volta che la sfoglia sarà ben stesa, fine, liscia come quella che impastate e stendete per fare la pasta fatta in casa, è pronta per essere ritagliata…
Adagiate al centro un piatto di coccio piano…
- E con l’aiuto di un coltello tagliate la sfoglia lungo il perimetro del piatto, una mano taglia e l’altra tiene il piatto fermo (solito discorso, io con una mano tagliavo la sfoglia e con l’altra facevo la foto).
- Ripetete l’operazione, rimpastando la sfoglia, ristendendola e ritagliandola fino a quando riuscite a ricavare dall’impasto le vostre pizzelle. Io con queste dosi ne ho ottenute tre grandi ed un piccina
- Una volta pronte, prendete una capiente padella, versate un filo d’olio (non eccessivo) che ne ricopra l’intera superficie e fate scaldare per bene. L’olio deve solo ungere accuratamente tutta la padella e non deve essere abbondante perché non è una vera e propria frittura questo tipo di cottura.
- Una volta che l’olio è ben caldo, adagiate la vostra pizzella e fate cuocerla per bene su ambo i lati… Deve essere bella dorata. Se la pizzella ha assorbito tutto l’olio, aggiungetene dell’altro e proseguite la cottura delle altre pizzelle. Mi raccomando, vanno servite calde… Sono fragranti e scrocchiarelle, molto sfiziose!
E visto che il giorno prima, per pranzo, la mia mamma si era cotta in padella alcuni peperoni dell’orto di mia zia, ha deciso, con quelli avanzati, di adagiarli sulle pizzelle che le avevo appena preparato calde calde… 😉
Mia mamma l’ha addentata con gusto ed ha anche esclamato, dopo il primo morso… “Molto, molto buona!”
Insomma con questo piatto spero di avervi incuriosito. Un’altro pezzetto di me e delle mie origini abruzzesi. E poi al tempo stesso mi auguro anche che con questo piatto io sia riuscita, almeno per pochi minuti, a riportare mia madre indietro nel tempo quando, anche se la famiglia era povera, aveva il piacere di gustarsi questi piatti naturali e buoni offerti in dono dalla Madre Terra.
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Cara Cami, dovendo evitare la farina di frumento, posso utilizzare quella al kamut o farro? Secondo te, il risultato sarà lo stesso? Grazie!
Claudia assolutamente, puoi utilizzare qualsiasi farina vuoi :D
Vengono bene sempre :D
Bene :) quando le proverò a fare, ti saprò dire il risultato!
Grazie mille :)